Cara Mamma,
nel gennaio 1984, pochi mesi dopo la mia nascita, mi hai scritto una lettera che custodisco gelosamente nel cassetto. Parole di una ventenne, una bambina, che a tratti fanno sorridere per la loro innocenza ma che sono come una calda coperta sul cuore che userò spesso negli anni a venire.
Oggi è il giorno giusto per scrivere la mia a te.
Stamattina sono corsa nel letto di Leo a farmi coccolare un po’ e pensavo all’ultima frase di quella tua lettera: “cara Milly, l’unica cosa che non vorrei tu conoscessi mai è proprio la guerra”.
E sai, io a mio figlio auguro la stessa identica cosa, perché chissà cosa sarà il mondo tra decine di anni e magari non potrò esserci io a proteggerlo. E gli auguro anche di non incontrare mai la malattia, ma tu allora nemmeno immaginavi cosa avremmo dovuto passare e cosa significhi per una madre assistere impotente a una diagnosi così cattiva.
Voglio dirti che anche se tra noi è stato difficile, oggi ho capito finalmente tante cose.
Ho perdonato te e ho fatto pace con me stessa, perché ho realizzato quanto sia immaturo giudicare senza aver provato sulla propria pelle ciò che si sta giudicando.
Ho compreso cosa significhi essere mamma solo da tre anni a questa parte, e anzi ogni giorno è una nuova scoperta per me.
Tu mi hai insegnato una cosa in particolare, non con le parole ma con i fatti: quanto sia immensa la forza di una donna.
Hai deciso di tenermi nonostante tu fossi una ragazzina incosciente, hai partorito – senza epidurale! – per due volte, sei stata tanto sola, hai sopportato tutte le mie cattiverie e hai conosciuto, prima con mio fratello poi con me, l’unica vera paura di una madre.
Da te ho imparato il valore della libertà di essere sé stesse, l’importanza di pensare positivo e la gioia della leggerezza anche se a volte mi manca e anche se troppi pesi hanno curvato le nostre schiene.
E’ faticoso essere madri, così tanto che non trovo nemmeno le parole, ma è un viaggio straordinario con uno zaino pieno d’amore sulle spalle.
Quindi grazie per avermi dato questa meravigliosa vita e grazie avermi amata così tanto, anche se ho capito solo adesso il tuo modo.
Ti amo anch’io
Milly