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Il massaggio, il trattamento complementare più importante in oncologia

Premetto che in un contesto di malattia considero il concetto di massaggio e più in generale il significato del prendersi cura, come molto ampio ed estendibile oltre alla persona in terapia anche al care giver, sia esso un famigliare o un professionista.

Il corpo, in una situazione di sofferenza si trasforma in una barriera verso il mondo esterno, un involucro che incute timore; si ha paura di toccare per non provare dolore, fisico ma anche emotivo.

Sappiamo quanto sia frequente, di fronte ad una diagnosi di tumore, l’allontanamento “inspiegabile” e doloroso di persone care, paralizzate da una situazione che non riescono ad elaborare e gestire.

Il distacco è un dolore forte da entrambe le parti e con molta dolcezza, calma e amore può essere lenito. Voglio ricordare che l’American Cancer Society e il National Cancer Institute annoverano la pratica del massaggio tra I trattamenti finalizzati a lenire il dolore.

Prendersi cura del corpo di qualcuno significa prestare attenzione al soffio che lo anima.


I BENEFICI DEL MASSAGGIO

Come abbiamo già affermato, la prima sensazione percepita è una riduzione del dolore fisico, aumento di una sensazione di tranquillità, innalzamento dei livelli di energia, induzione di un profondo stato di tranquillità.

Il corpo, stressato dalle terapie ritrova un momento di calma, di quiete. La persona torna a percepire il corpo non più solo come involucro dolente ma si riconcilia con esso, che torna ad essere un compagno con cui è anche possibile stare bene.

Ricordo poi un impiego decisamente pratico, efficace e funzionale del massaggio: la rieducazione tissutale della cicatrice post chirurgica. In questo caso è possibile sia sottoporsi a sedute di massaggio che includano manovre dedicate a tal fine, sia vivere la seduta di massaggio come un “tutorial” finalizzato ad insegnare l’auto-trattamento quotidiano da effettuare per almeno due anni dopo l’intervento. In questo caso l’estetista oncologica ha il dovere di valutare, insegnare a monitorare il decorso della cicatrice e dell’epidermide.


HO IL TUMORE, POSSO RICEVERE IL MASSAGGIO?

Se fino a qualche anno fa la pratica del massaggio era assolutamente bandita durante una patologia oncologica, oggi non lo è più, grazie alle ricerche medico scientifiche svolte.

La preoccupazione era legata all’ipotesi secondo cui attraverso il massaggio si potessero procurare o diffondere metastasi.

La spiegazione del fatto che questa ipotesi non si può verificare è che la metastasi è generata da meccanismi biologici e non da azioni meccaniche.

A dimostrazione di questa nuova consapevolezza, numerose strutture ospedaliere in tutto il mondo hanno inserito la pratica del massaggio nel percorso terapeutico. Finalmente i benefici, garantiti da protocolli sicuri, sono l’aspetto evidenziato e prevalente.

L'obiettivo è utilizzare anche il massaggio come pratica per innalzare la qualità della vita.

Ricordo ancora che il massaggio, come altri trattamenti complementari, non si propone come sostitutivo delle terapia medica, ma è destinato a sostenerla e rinforzarla, ponendo la persona in uno stato di positività generale.


QUALE MASSAGGIO E FATTO DA CHI?

In presenza di una patologia oncologica, il massaggio DEVE sempre essere effettuato con manualità molto delicate, leggere e mai e poi mai, procurare sensazione di fastidio o dolore.

Si deve evitare di trattare aree corporee interessate da dispositivi, irritazioni epidermiche e con criticità, evidenziate o presunte.

La figura professionale dell’estetista oncologica è opportunamente preparata e qualificata a svolgere il trattamento del massaggio in totale sicurezza, poiché applica protocolli avvalorati da evidenze scientifiche che prevedono la comunicazione attiva con il medico curante, la capacità di analisi e valutazione preventiva dello stato della persona da trattare, manualità sicure, conoscenza dei prodotti cosmetici da applicare sulla pelle concessi in terapia.

L’estetista oncologica è inoltre un prezioso tutor per il famigliare o il care giver; insegna a replicare quotidianamente tra le pareti domestiche semplici carezze e gesti d’amore.

Il fisioterapista è invece l’unica figura professionale abilitata a trattare una problematica piuttosto frequente come il linfedema.

IL MASSAGGIO, UN LINGUAGGIO ATAVICO, UNA SUBLIME FORMA DI COMUNICAZIONE CON SE’ STESSI E IL MONDO

E’ risaputo che esiste una connessione tra mente, corpo, emozioni, spirito.

Le emozioni trasformano il pensiero in materia, lo fanno perché stimolano la produzione di ormoni, che a loro volta inducono a facilitare od ostacolare la spinta a compiere determinate azioni concrete: ecco che la materia l’abbiamo creata noi.

Da qui si evince l’importanza di coltivare e ricercare emozioni positive.

È scientificamente dimostrato che atteggiamenti mentali ed emozioni influenzino ogni cellula del nostro corpo, quindi anche la salute, il sistema immunitario e l’energia vitale.

Lo stress cronico influenza negativamente la salute e la qualità di vita e in presenza di patologia oncologica può aumentare il rischio di metastasi e ridurre l’effetto delle cure.

Guarigione e qualità di vita sono proporzionali alla partecipazione attiva al processo di cura e alla consapevolezza del sé.

Doveroso in prevenzione e terapia imparare o re-imparare a prendersi cura del proprio corpo e dare più spazio agli stati di gioia.


Giovanna Buratti

Estetista Oncologica OTI

Beauty Cancer Coach



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