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Il risveglio

Il risveglio non è mai come ci si aspetta. Tornare a galla e non trovare le cose che vorresti, o che ti aspettavi di trovare. Che poi non sai nemmeno tu cosa ti aspettavi esattamente. La risalita dev'essere molto lenta, rispettando i tempi del proprio fisico e della propria anima. A tutte le anime dovrebbe essere concesso il giusto tempo, eppure manca sempre, è sempre così corto. E soprattutto oggi ha un significato diverso. Tutto torna al proprio posto, i tasselli del puzzle, le persone, i problemi, tutto torna proprio là dove l'avevi lasciato. Ma tu no. Mentre la ruota gira tu scivoli verso il tuo posto ma la tua cicatrice e i tuoi puntini tatuati non ti permettono di tornare esattamente dove eri prima, ti legano a un qualcosa di indefinito. Allora mi chiudo gli occhi con le mani come facevo da bambina e per ora lasciatemi girare in questo trambusto finché non mi fermo. So che mi fermerò ma non posso saltare giù adesso dalla giostra, mi farei male. La testa è un groviglio di pensieri, non voglio tornare quella di prima anche se il desiderio era proprio quello. Però so che non è possibile tornare quella di prima. Devo solo avere il tempo di trovare la mia collocazione in un mondo che è rimasto tale e quale. Ritrovo i miei vecchi problemi, mai del tutto risolti. Ritrovo le persone tali e quali a prima. C'è chi mi ripete con insistenza che le persone non cambiano, eppure almeno io devo cambiare perché tutto questo non può, non deve, essere stato invano. Mi guardo allo specchio e cerco di capire chi sono diventata oggi, ho bisogno di tempo per ritrovarmi.



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