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La rabbia

La rabbia. Un’emozione che ho cercato di allontanare il più possibile in questi mesi. Non ho mai spaccato tutto o urlato o non sono stata scortese con nessuno solo per via del cancro. Anzi, sono stata più buona e gentile e comprensiva con tutti durante questi 11 mesi che in 33 anni. Avevo il diritto di essere arrabbiata con il mondo, invece ho preferito convogliare il tutto verso un altro canale, sfogarmi in maniera costruttiva. Proprio di questo parlavamo con la psicologa del gruppo ieri. Che ho provato un po’ di tutto, disperazione, vergogna, gratitudine, paura, ma la rabbia direi di no. Poi arrivo a casa e vedo che sul telefono c’è un audio di Alice ad aspettarmi, e Claudia che mi avverte di ascoltarlo solo se sono pronta.. Pronta?!? Io sono pronta a tutto (ciò che non tocca la mia famiglia), sono forte, e oramai (quasi) niente mi spaventa. Allora ascolto e le sento dire tra i singhiozzi che la pet è andata male, che bisogna studiare un nuovo piano d’attacco al bastardo. Che è cresciuto. Mi scoppia una bomba vicino ai piedi. Rimango attonita. La chiamo. Non risponde. Mi chiama lei e parliamo. Tiro fuori il coraggio che a volte sento vacillare ma devo far uscire dal pantano un’amica. Perché queste sono le mie amiche ora, questo il mio mondo. Fatto di mie coetanee che non parlano di cagate (o non solo) ma di vita e morte, di scegliere un vestito e di come sopravvivere per vedere i nostri figli crescere, di abiti da sposa e di chemioterapie. Ma quanto cazzo è cattiva questa vita? Ecco è arrivata.. ne avevo parlato giusto al pomeriggio. La rabbia è esplosa, sono incazzata nera con questo schifo ingiusto. Cerco di far implodere il resto, mi rabbuio ma provo a rimanere in pista con le ruote un po’ sgangherate. Le mie amiche hanno bisogno anche un po’ di me. Ma solo dopo mi accorgo che ho bisogno anche io un po’ di me, di raccogliermi i pensieri e tornare alla mia profonda fiducia che andrà tutto bene. Che non può e non deve andare diversamente. Alice ha una bellissima bimba di nemmeno un anno. Alice si sta destreggiando tra pappe e chemio, tra pediatra e pensiero di trapianto. Alice è gentile. Alice parla e scrive a raffica. Alice è forte, e accanto a chi la ama sarà ancora più forte ora, spero di darle un pochino di forza anch’io. Alice ce la farà.


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