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Riflessioni di ChemioMamma

Altro lunedì, altra chemio andata. Stavolta ha picchiato un po’ più duro ma ci sta, ne ho nella pelle già tredici. Vedo così vicino il traguardo che non mi sembra vero. L’unica cosa che chiedo per il mio compleanno è di festeggiarlo con questo libro chiuso e senza il picc. Che strano rivedere le foto del mio ultimo compleanno quasi un anno fa, noi tre a casa con una tortina ed eravamo i più felici del mondo, ignari di ciò che ci sarebbe toccato e con il maledetto già addosso. Questo è il potere delle foto.. di farti riflettere su come stavi e sapere come sarebbe andata la vita da quello scatto in poi. Come un’inutile sfera di cristallo. Riflettevo in questi ultimi giorni alla luce di altri eventi successi e riflettendo sulla mia storia, che Dio, o la natura, il cosmo o chi per esso ma sicuramente quel qualcosa più grande di noi che c’è, ti ascolti. Ti ascolta soprattutto quando vuole darti una lezione di vita. Lo ammetto candidamente, il primo anno di vita di Leo è stato difficile per me. È stato voluto, desiderato, eppure la nascita di un bimbo (dopo 9 mesi di gravidanza e un parto) è sconvolgente soprattutto per una madre. È un lampo che squarcia il tuo cielo. Ho avuto le mie brave difficoltà nel rimettere in discussione tutto, gestire questo piccolo essere, doverci conoscere a vicenda e capirne i meccanismi. Ho avuto la terribile sensazione di non essere in grado di essere mamma. Ho perso il controllo del mio corpo e poi l’ho faticosamente riconquistato. Inutile dire che passa, il tempo aggiusta sempre quasi tutto, si impara, ci si conosce, e tutto si stabilizza. Però in quel periodo ho toccato talmente il fondo della mia stanchezza, paura, senso di inadeguatezza, impazienza.. che, ammetto con vergogna, tante volte ho imprecato e alzando gli occhi al cielo ho detto ‘dio fulminami’, ovviamente solo per autopunirmi dato che ne avevo il terrore in cuor mio. Sono parole che oggi mi fanno rabbrividire, un po’ sorridere perché mi rivedo oggi e capisco bene quello che stavo passando, sto cercando di perdonarmi. Diventare genitori è la cosa più dura che esista, ma la più bella. Croce e delizia. Però Dio ti ascolta. Soprattutto quando vuole darti una lezione di vita. Ecco la mia conclusione. Quindi anche nei momenti più bui ho imparato ad apprezzare quello che mi è stato donato, perché non è così scontato, oltre a capire che ogni errore si può rimediare con tanta forza di volontà.



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